lunedì 5 gennaio 2015

#39 NATAALEEE e capodanno...

Ciao belli.
Allora la vigilia di Natale ho skyppato con i miei genitori e parenti, abbiamo cicerato un po' e hanno anche aperto i regali live. E' stato abbastanza triste non essere li. Soprattutto perchè poi alla sera non abbiamo fatto nulla di che. Eravamo solo noi, non c'era neanche la mia hsis perchè era a casa del suo ragazzo. C'è da dire però che eravamo fuori, io ero senza maglietta, e avevo la piscina davanti, e in un certo senso era anche figo. Inoltre visto che gli avevo detto a Stu che in Italia mangiamo solitamente frutti di mare e pesce, mi ha cucinato degli spaghetti coi frutti di mare che erano la fine del mondo. Dopo abbiamo visto un film fantastico " The sixth sense" e poi abbiamo aspettato la sorella per aprire un solo regalo, siccome è tradizione per loro.
La mattina di Natale mia sorella mi ha svegliato alle 7.30 am sbattendo come una pazza la mia porta. Ha messo musica di natale a tutto volume e quando eravamo svegli tutti si siamo messi ad aprire regali. Non ho mai ricevuto cosi tanta roba in vita mia. Non finivano piu. Ho ricevuto anche la calza con il mio nome, e i dolci e i regali piccoli dentro. Ho ricevuto un sacco di vestiti e anche il varsity jacket! Dopodiche abbiamo cazzeggiato fino alle 2-3 pm che sono arrivati i parenti. Siccome eravamo tanti era piu un buffet continuo che un cenone. E' durato fino a quasi le 10. I regali tra i parenti non se li fanno loro, forse perchè la famiglia è troppo grande. Durante la giornata ho anche giocato un po a basket e nascondino con i cugini. Alla sera mi sono fatto un tuffo in piscina, siccome era Natale e l'avevo programmato da un po'. Non era neanche tanto fredda. E poi dopo un doccietta ho finito la serata a guardare qualche partita del nba speciale natale. Nba è peggio di qualche industria cinese che fa lavora i bambini. Giocare delle partite anche a Natale è assurdo.
A capodanno invece sono andato a casa del mio amico italiano. In questo modo mi avrebbe lontanamente ricordato un capodanno italiano. Non abbiamo fatto nulla di speciale. Cena cinese con la famiglia, Bingo, Beer-Pong senza Beer, e a mezzanotte a vedere the ball drop in diretta da ny. Tutti a letto per l'una tranne io che mi sono rifiutato di andare a letto all'una. Champagne a mezzanotte? Macchè succo d'uva frizzante non alcolico per gli under-21. 0 alcool. 0 fuochi d'artificio. 0 fun.
Il resto sono un mucchio di ricordi vaghi. Non mi ricordo molto bene cosa ho fatto durante le vacanze e dove sono finite due settimane. So solo che mi sono annoiato e mi sembra di aver sprecato il mio tempo.
 Il mio migliore amico e quello della maggior parte degli exchange students in America è stato Netflix. Non so quanti episodi e film mi sarò visto. Ogni tanto sono uscito per giocare a tennis con mio fratello e allenarmi un po'. E' arrivato il pacco dei miei dall'Italia e quando è arrivato ho fatto i salti di gioia. E' arrivato anche il pacco con i regali di Natale per i miei in Italia. Ho preso la patente, anche se "non posso guidare" secondo le regole dell'associazione. Mi sono ammalato, per la prima volta da quando sono qui. Sono andato a mangiare un gelato con due amiche, e il fatto strano di sta cosa è che mi hanno invitato loro a uscire, e non sono stato io a sbattermi per far qualcosa e far muovere il culo di sti americani pigri mangia-hotdog e guarda-netflix.
Domani incomincia la scuola e da una parte sono contento. Domani sono 158 giorni che sono qua e mancano 158 giorni alla partenza. Ed è proprio una sensazione weird.
Vi lascio con un post di un mio amico exchange in America, Lucabrando Sanfilippo, che riassume un po' la situazione in questo momento per me e per molti exchange.

"Quando si è all'estero da soli la tua stabilità emotiva è precaria, non c'è nulla da fare. È un dato di fatto, non si può cambiare e si può solo accettare. Puoi trovarti quanto bene puoi ma prima o poi arriva quel momento in cui ti manca qualcosa, non è malinconia, ma quel qualcosa ti manca.
Se si è Italiani poi, la prima cosa che ti viene a mancare è il cibo. A partire dalla semplicità, la semplicità di un'insalata condita con olio extravergine d'oliva, aceto e sale, fino alla elaborata impostazione di un pranzo al ristorante. Si, quando ti siedi e mangi l'antipasto, il primo, il secondo di pesce, sorbetto per sciacquare la bocca, il secondo di carne, un fritto di verdure, chiusura di formaggi, dolce, caffè e amaro, per poi restare almeno un pochino dopo che si è finito. Perché qui negli States si alza il culo appena finito di mangiare, ma datemi il tempo di digerire! La pizza, il prosciutto, l'estathé, le gocciole, lo stracchino, la piadina, il caffè, la verdura, il pesce, gli aromi, i sapori, il cornetto, i pasticcini e chi più ne ha più ne metta. Ti manca camminare, il "andiamo a fare una passeggiata?", il giretto in centro. Ma pensandoci, ti manca proprio il "centro" come noi lo intendiamo. Per non parlare dei palazzi, delle strade, degli edifici storici, dei vicoli, del trasporto pubblico o del prendere il treno che tanto in un'ora sono a Milano o Torino. Perché qui, esclusione fatta per il New England, puoi andare dove vuoi che dopo 4 ore sei ancora nello stesso Stato/deserto/inmezzoalnulla. E poi vengono gli aperitivi, incluse le pizzette, focaccine e lo spritz, il facciamoci una birra e camminare per la strada sorseggiandola, perché si può bere solo dentro i locali qui. Le feste alla sera, in spiaggia se in estate, quelle in cui ridi per tutta la sera e poi non ti ricordi più nulla. Il capirsi al volo, che sia la battuta di turno o il discorso del giorno. Ti manca la cultura in generale, la cultura geografica, parlare dei sogni, perché qua hanno tutto ciò che gli basta tra una costa e l'altra. Parlare di come sarebbe bello fare l'università in Svezia o in Scozia perché hai sentito dire che da quelle parti non si paga praticamente niente e tutto funziona alla grande, parlare di voler fare un viaggio ad Amsterdam perché "figa, Amsterdam è Amsterdam" o il voler ritornare a Londra perché "belin, London è la mia seconda città ormai". Programmare il prossimo viaggio estivo che "sta volta raga si va a Budapest non rompete le palle" o semplicemente programmare, perché qua se riesci a organizzare per vedere un film con gli Americani gridi alla vittoria. Ti manca la femminilità della ragazza latina, che solitamente non rutta o scoreggia in pubblico, quella che sa cosa vuole ma non te lo fa capire, quella che puoi baciare davanti a tutti perché cosa c'è di più bello di un bacio. Ecco, questo dovrebbero impararlo da queste parti. Ti manca la maturità delle persone, ché non siamo noi che dimostriamo 4 anni in più, ma sono loro che dimostrano 4 anni in meno. Ti manca vedere la voglia di fare qualcosa, lo stile, la bellezza in giro, le persone ben curate, un bel abbinamento, il gusto per le cose. Ti manca un linguaggio esteso e pieno di sfumature perché in inglese le parole per esprimere una bella cosa si restringono a: handsome, awesome, cool; l'intercalare, il minchia, il belin e il figa. Ti manca copiare a scuola, perdere tempo uscendo di classe e intrattenere discorsi con la bidella su quanto sua nipote sia brava a suonare il piano, ti manca essere nelle merda a scuola, ti manca scriverti con il tuo compagno di classe che ti rincuora con un "tranquillo che domani prendo anche io 4" e sai che quindi va tutto ok. Non importa se non fumi, ma ti manca anche il bagno della scuola. Quel fatiscente bagno, ma che poi ti fa piacere dopo tutto l'odore d'erba quando ci passi. Ti manca l'indipendenza, fare quello che vuoi, ti manca il tuo Paese, ti manca l'Europa, d'altronde il Vecchio Mondo è comunque il Vecchio Mondo, belin."

Random Facts:

- La gente mi chiede come si spellano alcune parole... Ma siamo seri? A me poi? L'apice l'abbiamo toccato quando uno mi ha chiesto come si spella "potato"
- Mi hanno chiamto i taralli al finocchietto "cookie". COOKIE!
- E' fantastico quando non so una parola è allora americanizzo una parola italiana e mi capiscono! Mi capiscono solo gli adulti quando lo faccio perchè mi sa che sono parole vecchie, non usate molto che derivano dal latino o something.

2 commenti:

  1. Bravissimo Stu che ha cucinato gli spaghetti ai frutti di mare in modo impeccabile. Ancora + bravo per il fatto che ascolta quello che dici e cerca di accontentare i tuoi piccoli desideri/ richieste. È un modo per farti sentire meno la lontananza da casa, la nostalgia. Tanto di cappello a questa host family, oltre che a Stu. A Natale ti hanno veramente coccolato con tutti quei regali. Per il resto, sai benissimo che i pro e i contro ci sono sempre, in ogni situazione.

    RispondiElimina
  2. eh sì Stè, le cose mancano quando il fascino del film inizia a svanire, ma ci sono altre cose che puoi imparare e tenerti dentro.
    Resta sempre coi piedi per terra, cattura tutta la voglia di nuovo e di fare che hanno da quelle parti, ma apprezza quanto il nostro vecchio belin continente sia ricco di cose che il 99,99% loro non capirà mai!
    take care
    ZS

    p.s.
    quando nella prima esperienza americano ero ospite di un professore di Harvard e del MIT, non mi andò bene come a te: anche se provavo ad americanizzare le parole che sapevo per certo arrivassero dal latino, loro non mi capivano per niente. E meno male che erano professori di alto livello!!
    Ma gli americano non hanno l'elasticità che abbiamo noi, la nostra "napoletanità" per destreggiarci nelle situazioni di ogni giorno e che ci rende comunque sempre in grado di cavarcela, nel bene e nel male :)

    RispondiElimina